"He had learned his lesson. Choices are made in a few seconds and paid for in the time that remains. A prime number is inherently a solitary thing: it can only be divided by itself, or by one; it never truly fits with another. (The solitude of Prime Numbers)"
Saturday, December 17, 2011
Sunday, December 11, 2011
Thursday, December 1, 2011
spunti di svista - diciottesima puntata
possiamo tralasciare qui le differenze culturali, perché per quanto mi è concesso osservare e temere, il mondo si muove verso una direzione che diventa sempre più comune, e non è un complimento, ovviamente. al galoppo il mondo occidentale e leggermente con calma quello orientale.
dunque io guardavo delle ragazze di 15 anni che sabato sera scolavano una bottiglia di prosecco in tram. io non sono contro il prosecco. non sono contro le feste. non mi piace il tram, ma lo sopporto. non sono bigotta, anche se mi è stato detto che lo sono. però che schifo. a 15 anni le serate tra ragazze non dovrebbero avere questo aspetto e se ce l'hanno la colpa è solo di chi sta attorno.
e chi sta attorno è appunto un popolo che non ha idea.
basti pensare che un ragazzo di 30 anni, quella stessa sera, sperava forse di aggiungere una tacca al suo... "punteggio"... e cosí ha messo in atto questa straordinaria strategia di flirt che va di moda oggi:
1. sono bellissimo quindi cadrai ai miei piedi (presuntuoso e illuso)
2. sono un fico quindi farò molti pochi sforzi per ottenere ciò che mi spetta (vedo che il no pain no gain è il tuo motto)
3. sono dotato di grandi doti da chiacchierone quindi mostrerò al pubblico "come si parla per un'ora di un cazzo" (è questo inversamente proporzionale ad altre doti? molto probabilmente)
4. ho la sindrome del polipo e dove mi va di appoggiare le mani, e non solo, appoggio (sono abbastanza sicura che questi arnesi non siano miei)
così, mentre gustavo una gradevole serata in compagnia di due amici ad un concertino, tributo a Johnny Cash, ecco che lo sporcaccione di turno fa il suo show. E la tecnica infallibile con cui pensa di portare qualcosa o qualcuno a casa qual è? afferrarmi il sedere e parcheggiare, letteralmente, parcheggiare, la sua mercanzia nelle mie retrovie.
ora. io non tiro schiaffi e non sputo. ma forse dovrei iniziare a farlo.
tralasciando i commenti etc etc. quello che mi lascia impietrita è che questa tecnica probabilmente funziona, certo nel 99% dei casi. altrimenti Mr Awesome non sarebbe tanto convinto. E quanto mi piacerebbe potervi dire che questa era la mia prima volta...
e allora se ripenso alle ragazzine che si prendono la sbronza a 15 anni, al 30enne a cui piace l'arte della seduzione dello scimpanzè. Tutto mi sa di miracolo.
Wednesday, November 30, 2011
wordplay with me
Tuesday, November 29, 2011
spunti di svista - diciassettesima puntata
così ho portato la mia Janka, la tirocinante
che sicuramente si è pentita di aver detto "vengo con te molto volentieri"
abbiamo macinato parecchi km io e la mitica Janka dalla Slovacchia, solo per portare i volantini del nostro studio sulla fobia sociale.
km e km con la Janka che si ostinava a fare da navigatrice, mostrando, ahimè, pessime skills nell'utilizzo della cartina... "Janka, cazzo, ma è la terza volta che dobbiamo andare a destra e tu guardando la mappa decidi che svoltiamo a sinistra!"
km e km a piedi... scoprendo che esiste anche un terzo 309. giuro. Uno con direzione Dresden (ora è scritto a chiare lettere), uno con direzione Pulsnitz (il paese dei biscotti allo zenzero) e un 309 punto.
"ma Professore, perché non li mandiamo per posta i volantini, come tutti?"
-"no, no, di persona valgono di più"
"perché io valgo". mah.
valgono di più per te forse, ma per le segretarie che ogni giorno vengono assalite da venditori porta a porta, testimoni di fede, persone scassacazzo e inconvenienti di ogni tipo, ricevere la visita dalla Slovacchia e dall'Italia aka "ma no sei Russa", solo per degli stramaladetti volantini... non fa piacere a nessuno.
quello sguardo sul volto della gente, nella noiosa Radeberg (che all'ora di pranzo, grazie agli spurghi della Brauerei, puzza di urina sui muri) quello sguardo diceva chiaramente "cosa esser TU?!"
"sì, ecco, io vengo in pace, serve aiuto per pubblicizzare lo studio, cerchiamo pazienti"
una aiuto-segretaria ha sbirciato di nascosto il nostro volantino e al mio gentile invito "può prenderne volentieri una copia", mi ha guardata con molto fastidio dicendo di no con la testa... "non è mica un volantino sulla stronza che sei, comunque ridammelo"
ma il paesello, che sia questo o quello, non cambia mai l'antico modello
"non ti ho mai visto ergo non mi piaci ergo sarò diffidente e sgarbato con te"
trattata anziché con rispetto, peggio di una venditrice di cosmetici ambulante...
A volte sbandierare i propri titoli non è una scelta arrogante, diventa un obbligo per essere presi anche solo in considerazione.
La prossima volta per avere la giusta attenzione farò la mia entrata trionfale con la seguente...
"Mi chiamo Massimo Decimo Meridio, comandante dell'esercito del Nord, generale delle Legioni Felix, servo leale dell'unico vero imperatore Marco Aurelio, padre di un figlio assassinato, marito di una moglie uccisa,... e avrò la mia vendetta, in questa vita o nell'altra"
Saturday, November 26, 2011
week end activities
Thursday, November 24, 2011
to a father u r always daddy's little girl
and called me "alcoholic"
I guess that is true: to a father u r always daddy's little girl ;)
next time I just drink my beer from a glass and tell him it's Apfelschorle..
because to a daughter he will always be the one to hide some realities from
cheers!
spunti di svista- sedicesima puntata
tuttavia
questo non mi assolve completamente, ma riduce sicuramente l'aggravante
oggi, alla mensa dell'Università, ho fatto la fila per avere il mio piatto di crepes alla verdura (che comunque facevano cagare) e ho incontrato il mio amico indiano. ho così bidonato i miei colleghi e chiesto dove lui e sua sorella fossero seduti. mentre mi allontanavo dalla fila ho incontrato la mia collega che avrei bidonato e le ho comunicato che mi sarei seduta altrove anziché con lei e agli altri dell'ufficio e che, poteva unirsi a noi, eventualmente (una di quelle finte proposte che sai non verranno accettate). in questo scambio di decisioni, mi sono allontanata dalla mensa e mi sono seduta al tavolo con i miei amici.
e lì mi sono accorta. che non ho pagato il mio pranzo. solitamente prima di uscire si passa gentilmente dalla cassa, ma... io proprio non me ne sono accorta. e notare che è da un anno che mangio in quella mensa e, pagare, non è un dettaglio che ho mai dimenticato.
forse stavo elaborando sensi di colpa non troppo profondi per aver preferito i miei amici ai miei colleghi e... il tutto ha avuto luogo molto, troppo velocemente.
a quel punto avrei potuto anche mettere una pezza al fattaccio e andare alla cassa a pagare... ma l'idea di dover dire una cosa del genere di fronte alla folla con il mio tedesco che, ok, ormai abbiamo constatato avere la cadenza russa, ma comunque straniera... insomma... io sono fuggita dal luogo del reato... mea culpa. chiedo venia e invoco pietà.
sono molto imbarazzata, che sia chiaro. non si ripeterà, questo è ovvio.
ma che strana giornata...
mentre ridevo e facevo il mea culpa bevendo il caffè col mio amico indiano, stavo per rovesciarmi il caffè addosso quando ho visto avvicinarsi un ragazzo che conosco solo di vista (e che vista) dalla palestra.
non solo il ragazzo si avvicina, ma... si mette a parlare col mio amico... (lo dicevo io che era una giornata un pochino strana...) e così finalmente ci siamo conosciuti (sì, è ovviamente fidanzato, come potrebbe essere altrimenti?) comunque devo dire... c'è stata una stretta di mano... non indifferente.
siccome però avevo già rubato il pranzo, ho deciso che non sarebbe stato carino rubare il fidanzato a qualcuno, almeno per oggi.
Wednesday, November 23, 2011
spunti di svista - quindicesima puntata
chiunque dovesse decidere di leggere queste righe se ne assuma, come sempre, la completa responsabilità.
Nella mia palestra c'è una donna molto bella. E' una donna alta, longilinea, elegante nei movimenti, dal viso particolare e pulito. Mi è un po' scaduta quando ho scorto il seno finto negli spogliatoi, non perché sia finto e necessariamente ugly, ma perché ha scelto una taglia che sul suo corpo è brutta. E insomma, una donna che è bella come lei, secondo me poteva essere felice di essere come era. Non c'era bisogno di osare dove osano le aquile. O forse sì ma con piccola astuzia. Perché si sa che se gli altri hanno fatto dei commenti nel passato della serie "donna bellissima, peccato per il seno piccolo", avrebbe dovuto sapere che è chiaramente una menzogna e che ora, probabilmente lo stesso numero di persone pensa "minchia che pere... peccato siano finte". No. Non sono una paladina del seno naturale o piccolo, anzi, adoro il seno abbondante. Ritengo persino che in molti casi un seno finto sia necessario. Decisamente però non per le dimensioni: molte donne hanno il seno che proprio non funziona, soprattutto dopo l'allattamento, con forme che stonano. Sono una paladina, se proprio, dell'armonia. A partire indiscutibilmente dal corpo. Tutto è ammesso, se risulta in armonia col resto. Perché no. E questo vale anche per il lato B. Viva le chiappe, anche abbondanti che siano, ma che danzino armoniose col resto di noi stessi. Amatevi, accarezzatevi, viziatevi anche un po'.
Comunque, tralasciando i discorsi da bar sulle tette e sui culi, il mio punto era indirizzato altrove.
Durante la lezione di ginnastica la donna avvenente era in coppia con me e abbiamo fatto degli esercizi insieme. E' una donna dalla voce gentile, forse un po' chiusa nella sua torre d'avorio, perché non socializza facilmente. O forse come molte donne ha una scopa infilata... nella sua armonia.
In ogni caso, quando il nostro istruttore ha spiegato gli esercizi in tedesco mi sono persa un passaggio. Così ho detto "Ehm, io non ho mica capito bene"
Andando lui di fretta a regolare la musica mi ha detto "Non preoccuparti, lei ha capito sicuramente"
Lei, quando mi ha sentita chiedere informazioni sull'esercizio, non ha aspettato un solo secondo per rispiegarmelo...
IN RUSSO.
Tuesday, November 22, 2011
Saturday, November 19, 2011
Thursday, November 17, 2011
mom, where r u?
I should go downstairs and get myself some medicine
but I can't think of letting the warm blanket
when I'm feeling sick I always wish I was at mom's
and now I know that that's a feeling which doesn't pass, doesn't matter how old u r
it's not true that there's nothing like home
there's nothing like mom.
Wednesday, November 16, 2011
Sunday, November 13, 2011
Saturday, November 12, 2011
spunti di svista - quattordicesima puntata
se tu mi dici che sei un po' presa, comprensibilissimo, e mi dici se possiamo incontrarci tra una settimana
se ti scrivo per dettagli logistici e tu mi dici che ci troviamo alle 7 alla fermata dell'autobus e poi decidiamo insieme dove andare a mangiare
se io per motivi ignoti arrivo puntuale e aspetto al gelo per dieci minuti, ma mi sta solo bene, perché sono sempre quella in ritardo
insomma
in tutto questo girotondo, non credi che avresti potuto trovare il momento di dire "ah, comunque porto anche il mio ragazzo"
anziché presentarti con lui direttamente?!
e, bada bene, avrei detto di sì lo stesso, non ho nulla contro i morosi
però non si fa.
così come non si fa, mentre siamo a cena in tre... in un tavolo da quattro, perché non esistono nei ristoranti i tavoli da tre, che voi due vi tocchicciate e vi teniate la mano e vi facciate dolci carezze per due ore
proprio non si fa.
ma la cosa più bella è che tu, che hai sempre portato i capelli in un certo modo, ti presenti al nostro appuntamento pettinata come me, con la treccia sul fianco. ora, non è che io abbia il copyright, però capirai che siccome hai ovviamente "preso spunto", forse non è una grande idea presentarti con quei capelli per incontrare me.
più medito e più penso che un buon libro a volte, anche per cena, può rivelarsi la migliore compagnia.
PS se avete dei titoli da consigliarmi, sono tutta orecchie. ah, siccome sono digiuna da letture italiane, preferirei titoli italiani. grazie.
PPS la pizza era abbastanza buona, tuttavia credo che non mangerò la pizza per un po'.
Friday, November 11, 2011
Tuesday, November 8, 2011
Life. Fragile. Handle with care.
An accident.
Not the first one on the street.
But this time was fatal.
I met him couple of times on his bike in Dresden after he was done with the internship, with his funny smile and talks. I remember last time this Summer. He was very happy to see me and vice versa. We spoke about research. We promised to meet again.
I have a couple of pictures in my phone of one of those days when we went to have lunch in the park. Spring had just begun and the Sun, long missed, was there for us. So Micha would always propose to go eat something outside. Once he went to Konsum to grab some goodies and then we enjoyed the food sitting in the sand, on a blanket. We even sang "Con te partirò". He said I had a nice voice.
He looks happy in these pictures in the play ground and once again I cannot understand and neither accept when a young person dies.
Life seems so unbelievably fragile. My thought goes to the family and the close friends, to the pain that will never heal. And I feel very small in front of this.
Ciao Michael, it was very nice meeting u and having extraordinary lunch breaks in ur company. U were a crazy creature. I am learning again through u the hardest lesson: Carpe Diem.
Monday, November 7, 2011
spunti di svista - tredicesima puntata
non per essere venali, ma per realizzare qualche piccolo progetto, non fanno certo scomodo... chiusa parentesi)
su questo numero tredici, che a seconda delle culture assume significati diametralmente opposti, io volevo solo fare un paio di riflessioni
proprio sulle differenze culturali
ciò che in particolar modo mi stupisce ultimamente è scoprire come pur trovandomi in Germania, io riesca puntualmente a circondarmi di gente che viene dall'altro capo del Mondo
quando ero negli Stati Uniti la cosa era ovvia, ma aveva probabilmente un significato diverso:
1. trascorrevo molto tempo con la little Italy perché quando sei a 15 ore di aereo ti manca la tua italianità nel quotidiano... con i miei italiani all'estero, non ho sentito la stretta al cuore che avvertivo prima di averli attorno a me
2. il resto del tempo era sempre e comunque dedicato a stranieri... soprattutto all'America Latina
3. Americani? Quasi zero. Europei piuttosto, ma di quelli dalle larghe vedute (tendenzialmente non tedeschi, per intenderci)
Ora che da qualche anno mi trovo in Germania non posso non notare differenze e e similitudini, in questa situazione similmente diversa
1. non ho cercato una little Italy, anche se c'è e se proprio ne avessi sentito il bisogno, non avrei faticato troppo ad allungare la mano ed afferrarla. ma l'Italia, in confronto ai tempi negli States, è a quattro passi. Non sento la lontananza dell'Italia vera e propria qui, sento la mancanza della MIA Italia, che vorrei vedere più spesso. A volte anche solo per un'ora
2. ho trovato estremamente interessanti gli Asiatici. non avevo ancora grosse esperienze da quel lato del Mondo e sicuramente non profonde amicizie. E' stata Dresden a darmi questa esperienza. Tutto dettato dalle coincidenze... le uniche persone con cui mi sono trovata a mio agio sono infatti un ragazzo indiano e una donna malese, incontrati all'Università. sono stati loro a mostrarmi come, in fondo, l'Asia abbia molto in comune all'Italianità per come la vedo io. Hanno una profonda cultura per il cibo e per il godere del cibo insieme agli amici. Hanno la cultura del trovarsi assieme per cucinare, per mangiare, per chiacchierare per ore ed ore. E hanno la cultura della risata. Mi lasciano senza parole e a volte resto a guardarli mentre ridono delle piccole cose, mentre si scambiano un gesto, un abbraccio, un pensiero. E l'Asia mi sembra molto più familiare di questa fredda Germania.
certo non posso trarre grandi leggi universali dai miei piccoli e personali vissuti, ma sicuramente queste persone hanno aperto una finestra sul mondo Orientale che ignoravo completamente.
3. tedeschi? quasi zero. Io proprio non mi trovo. Ci provo, ci riprovo, ci casco, ci ricasco... ma questo Paese proprio... non mi va giù. Il bere per sfondarsi fino a stare male. La mancanza di contatto e tatto. Quel brivido freddo che ti percorre la schiena ogni volta che volevi fare un gesto carino o una battuta e la gente ti guarda, come se fossi un alieno. In Germania ho sempre quella sensazione che si ha da bambini, quando gli adulti ti guardano e tu ti domandi " e ora che c'è? "
e, badate bene, io non vorrei che dal cilindro uscisse l'idea che io mi circondi solo di persone simili a me, tutt'altro... però, quei valori, quei principi di base, quelle piccole e fondamentali cose su cui poi cresce tutto il resto... insomma, non importa da dove tu venga, quello che importa davvero, è quell'energia, quel fuoco di fondo, che non è di casa in ogni luogo.
E così, quando si pensa che la Geografia renda simili i Paesi vicini... si commette un errore, perché la Geografia dei cuori, evidentemente, non rispetta le normali distanze.
Friday, November 4, 2011
Thursday, November 3, 2011
Wednesday, November 2, 2011
Monday, October 31, 2011
spunti di svista - dodicesima puntata
l'averla vista.
c'è una ragazza in palestra alla quale vorrei poter parlare, vorrei poter dire una qualsiasi cosa per rompere un silenzio così assordante che mi fa venire voglia di strillare.
tutti ci sediamo per la nostra lezione di pilates, di gambe addominali e glutei, di stretching, di steps...
e lei è seduta con noi
con un corpo martoriato
con cicatrici che superano ogni altra simile situazione
bruciature profonde, ripetute, fresche, persino... sì, persino decorate
che poi uno dall'esterno si fa chiaramente un'immagine incompleta, dell'inferno che metaforicamente brucia dentro e che possa anche minimamente spingere qualcuno a bruciarsi in superficie e di proposito
e la gente guarda, la gente spiffera, parla, nemmeno troppo sommessamente
e lei sente, lei sente e lo sa
e lo provoca in ogni modo non coprendo affatto, anzi, mostrando forte e chiaro ciò che è in grado di fare, di farsi
lei chiede aiuto, ma nessuno sa cosa fare e nessuno osa farlo
e così vorrei gridare, fermare questo silenzio prepotente ed essere più prepotente del resto
ma la paura, di spingere il coltello ardente ancora più a fondo, mi trattiene ... per quanto, non so ancora
capisco che bisogna anche farsi i cazzi propri... ma sti cazzi.
what's going on...
hallowwwwait a minute
especially in Neustadt they look like any other day
sado-maso outfits, whore zombies, fools metal jackets, vampires...
halloween? hallowait for it...
Sunday, October 30, 2011
satisf*cktions.
but there's really nothing like a f*cking beer after sauna. Ok, maybe "that".
I said it.
and I drank it.
mmmh....
Thursday, October 27, 2011
soundtrack of a road trip which never happened
Remember when we were such fools
And so convinced and just too cool ?
I wish I could touch you again
I wish I could still call you friend
I'd give anything
I wish I could remember...
Wednesday, October 26, 2011
Tuesday, October 25, 2011
Thursday, October 20, 2011
Wednesday, October 19, 2011
the second before u die
but it's exactly then, in that moment, when u are about to hate Life, for letting u down again
that Life shows up and surprises u once more, even just to prove u again that u were wrong
what is it about Life, I dunno, I should stay mad for so many reasons, but "how can u stay mad when there's so much beauty in the world?"
sometimes I feel like it's too beautiful
and my heart is just gonna give in...
Tuesday, October 18, 2011
Tuesday, October 11, 2011
love drunk
it's a pretty clear metaphor
no need to explain this one
because to really, deeply, understand this one
u just need to know how it feels one of this experiences and then u'll know the rest
surely, if u can think of both, u get it better
but the secret in human nature is that u can imagine even what u never had
imagination doesn't mean that u know 100% how that feels like, u can go close enough or way too far
but imagination takes u there to understand what really makes them similar: how we enjoy them, how it's hard to stop them, how the balance in both of them is fundamental
one may think that alcohol though is more dangerous and that we don't really need alcohol to be happy and complete... but my question today is... is it?
because I do believe that behind every glass, there's a love issue involved
there is someone we lost, someone we miss, something we want to forget
then love is the most dangerous guy
drink safe
love safe
sounds like a commercial for condoms... whateva.
Saturday, October 8, 2011
spunti di svista - undicesima puntata
anyways
come mi fa sentire vecchia passare il sabato sera a casa mentre al piano superiore i ventenni zompettano? non ne avete idea... anche perché fanno un party a tema... e il tema sono gli anni 90... con le canzoni che praticamente loro non hanno fatto neppure in tempo a conoscere e che io invece già zompettavo in qualche villaggio vacanze...
no comment
comunque io ho deciso che questo sabato sera me lo passo in pace, per quanto consentito, perché è stata una giornata molto bella e intensa
ho incontrato alcune amiche in città per fare un giro per i negozi, interminabile, (tanto che mi sono sentita ad un certo punto l'uomo di turno perché mi ero un po' rotta i maroni di entrare nei negozi) per un bel pranzo al ristorante vietnamita, caffè espresso macchiato - (non dite solo macchiato o vi arriva una sbobba schifosa) ... -dicevamo, un espresso macchiato e palestra
ho voluto provare per cambiare il corso di spinning, sì, solo perché l'istruttore ha due chiappe d'acciaio e la tutina aderente
embè? come se voi uomini non faceste certe cose solo per guardare un paio di tette... io ho voluto la bicicletta e ho pedalato un'ora solo per vederlo sudare
ne è valsa tutta quella cazzo di fatica e il male insopportabile del sellino, ma chi lo ha progettato? uno senza culo?!
e ora ovviamente non mi voglio perdere nemmeno una lezione...
al quinto piano si sono scatenati.. immagino il livello di alcol.. se penso che potrebbero essere.. i miei ...fratelli minori, eccheccazzo! ... i miei figli noooo, non ancora.. non sono ancora così vecchia!
bene, ora credo che mi farò un bel hot tea, copertina e serata relax da vecchia... mentre i giovani festaioli cantano "It's like that and that's the way it is..."
Thursday, October 6, 2011
Wednesday, October 5, 2011
Oregano
it has been a little bit awkward when the german guy wanted to teach me how to make pasta
I had to use all my politeness for not saying anything and smile... those who know me though, know what that smile means... and they would have laughed if they were sitting at that table... because I could feel the expression on my face saying clearly "wtf dude, I am about to throw u out of the window right now"
and of course he would also lecture me about how our childhood determines who we are
please, someone stops him before I open my mouth and I hurt him for real
not that I was surprised though... he is 23, he knows everything about Life
he gained some appreciation though when he said that today he would go visit his grandmother, who lives not far away from here in a lovely little town... maybe one of those places where I have to go for my interviews in the middle of nowhere
anyhow, besides pasta, which was... tasting like german pasta tastes... we had also a fruit-shake and that was really nice
while cooking I played a little bit with spices and I happened to open the little package of oregano and for a brief moment I went back to the time I was a little kid, watching my father while making homemade pizza...
and I think I've never missed him more.
Monday, October 3, 2011
spunti di svista - decima puntata
uno dei salti che sento di dover assolutamente fare
questo era il salto fuori dall'ennesima relazione sbagliata
non è stato semplice ed ora mi ritrovo nella stanza di qualcun altro, piena di scatoloni e borsoni
e un pensiero mi assale: devo assolutamente ridurre il mio bagaglio materiale, perché è un peso che al momento rappresenta solo un problema...
la cosa più fastidiosa è sapere che anche questo trasloco sarà solo temporaneo, ho voglia di avere casa mia, per piccina che sia, che sia tutta mia, dove posso disfare le borse per riempirle solo quando vado in vacanza... insomma, questa tartaruga è stanca e vorrebbe fermarsi
continuo a dirlo e a non farlo, a fare l'opposto
però almeno nell'ultimo caso ci ho provato, ci ho creduto, ho fallito
riproverò, questo è certo.
devo dire che a parte alcuni momenti di tristezza, la vita va avanti, la vista dalla nuova finestra non lascia indifferenti, il quartiere è molto centrale e vivo, a due passi dalla Frauenkirche e dall'Elbe. Dalla finestra della cucina si possono scorgere i turisti in cima alla Chiesa: "Hey-ooooh"
sarà mia cura postare presto alcune prove visive. Oggi è un ottimo giorno per fotografare, il sole splende alto e caldo, sicuramente per l'ultima volta fino alla prossima primavera...
ora vi lascio e vado a fare la prima pipì nella mia cara casetta nuova... (che ignoravo si potesse dire "fare un kleines Maedchen" ... -fare un piccola bambina...?!?!#)
;oD
Saturday, October 1, 2011
Friday, September 30, 2011
Thursday, September 29, 2011
Wednesday, September 28, 2011
"You must be very patient," replied the fox.
"You must be very patient," replied the fox.
First you'll sit down at a little distance from me – like that – in the grass.
I shall look at you out of the corner of my eye, and you will say nothing.
Words are the source of misunderstandings.
But you'll sit a little closer to me, every day…"
The next day the little prince came back.
"It would have been better to come back at the same hour," said the fox.
"If for example, you came at four o'clock in the afternoon, then at three o'clock
I shall begin to be happy. I shall feel happier and happier as the hour advances.
At four o'clock, I shall be worrying and jumping about. I shall show you how happy I am!
But if you come at just any time, I shall never know at what hour
my heart is ready to greet you… One must observe the proper rites…"
Tuesday, September 27, 2011
Monday, September 26, 2011
Monday, September 19, 2011
Friday, September 16, 2011
my own true love
I did not resist
bought myself spanish boots of spanish leather
and I do feel already like Joan Baez or maybe.. like Bob Dylan, still not sure... I want these boots to walk soon in California :)
Thursday, September 15, 2011
ciao sai?
che il mio cuore non dorme più accanto al tuo
che i cassetti, gli armadi e le finestre decorate
saranno vuoti al tuo risveglio
dormi, come hai sempre fatto
lontano da ciò che raccontavo, lontano se io piangevo
dormi e sorridi, perché in fondo è giusto così, tu sei fatto così
con tutto il mio cuore, che un tempo ha battuto per te, ti auguro di trovare la felicità
insieme a qualcuno o no, dipende in gran parte da te
io ora vado, perché quella felicità la voglio, più di ogni altra cosa al mondo
e so che per trovarla
devo varcare questa porta
spero porterai un buon ricordo di me nel tempo, ovunque andrai
che sorriderai pensando a noi, impreparati e immaturi
e sempre troppo arrabbiati
che guarderai indietro e capirai
il perché di questo mio saluto.
nein!
with curly blond hair and a funny "dwarfy" face
this little person probably just learned how to say "no", because all he would do was running around telling the table, telling the paper, telling the ball: "nein!"
I had to think how important must feel the achievement of such a big simple word, to finally have his voice and state out loud what is NOT ok
and I had to notice that since everyone is so tall in Germany, when a little kid at the restaurant of the University runs around like a video game, he looks even smaller
small in a world of giants, nevertheless strongly yelling at everyone "neeein!"
some... but where?!
Wednesday, September 14, 2011
if I could tonight... because we might not get tomorrow!
ok, the levels of craziness are over the top
I don't care anymore and I do whatever I feel like doing
lunch break is this song and dancing in the office
yes, I locked the door, because it's always a clinic and I have to protect crazy patients and coworkers from my crazy moments
Monday, September 12, 2011
no price label, please
but the fact that I had to get on purpose to the store to buy it simply gave me one of the most pleasant walk in this unexpected sunny and warm afternoon... a stracciatella gelato, my red dress, my old boots, my hair in the wind... I felt so free
things get broken, they have a price to fix them or to replace them
but that beautiful sensation I had walking on the street in the Sun, luckily there was no price label attached on that one
Sunday, September 11, 2011
the line of memories
it looks straight to us but it's not
carries bias with it self, carries dreams and colors, which were not there
and it does because we cannot help to be painters in our minds
and we paint those walls like we would in our house
the way we like to find it in the evening when falling asleep and walls are around us like a hug
it's nobody's fault
but the line of memories is not a truth, it's our truth, with our meanings
it can be the most beautiful and dangerous thing, we have to remember that in that line there is always some lie
which keeps us some company when we need it
because everything we put in there did not come only through our eyes, but from our hearts
and a heart is easily too passionate to be rational
Saturday, September 10, 2011
Hey, Soul Sister
if a guy on the street selling fruits wants to gave u an apple, as a gift, telling u that u remind him of snow white
what do u do?
in the first place u smile
in the second place u ask him if it will end like it did for snow white when she ate that apple
then he smiles and tells u that it will but without the part where she falls almost dead, he smiles again and says that maybe he should change his line with a less dangerous story
in the third place u laugh too and remind him of another story where the apple is involved, which is the adam and eve one, also not leading to good results
but in the fourth place u take the apple and, like in a movie, u say that u take the risk, because u really like apples
;o)
Tuesday, September 6, 2011
nothing as real as
Monday, September 5, 2011
Thursday, September 1, 2011
hunger.
what could this possibly mean?
mmh.
Wednesday, August 31, 2011
when u gotta go, u gotta go.
everything got too loud
it's so loud inside my head that it's impossible to keep on sleeping
I wake up
like when u need to pee and u wake up right before u pee in bed
and u r glad u woke up so u can go pee
but u r angry because u were having a very nice sleep there. interrupted.
and the scariest part is that not only it's too loud, but it's always about the same theme. redundant.
like these dreams could talk and say:
1. we are here, u can't ignore us
2. if u try to ignore us u know we come back, no matter what
now I gotta go. pee.
words.
Tuesday, August 30, 2011
coffee and phone call with mom
Monday, August 29, 2011
pole vaulting
I am watching the athletics WM and I must confess that there is nothing better than a man doing pole vaulting
it's just... elegant, strong, beautiful
cannot focus on my work
wow.
brain soap washing
every time I enter that place I get hypnotized
I dunno if it's that strong bubbly smell or those girls
they come to u and start showing u all the products and they speak so softly and gently
they make u try the products on ur skin
"let me show u this one" and one of them starts washing ur hands, massaging u with the soap, caressing u and telling u how nice this is for ur body...
damn!!!
I get so turned on by that sensual situation that I obviously end up buying stuff, because after spending one hour there I cannot just walk away... or I mean, I could but I don't want to
I wanna take some of that perfume and smell like vanilla, lavender or bubble gum with me for when I am home
I am aware of selling techniques but I must say... these people do it awesomely right... I would stop by every day if that would not become too weird and too expensive
men would never enter such a shop... and they don't know what they are missing out.
Sunday, August 28, 2011
mind the f**king gap!
so I'm watching this american football game under the pouring rain
enjoying, besides the weather, the company, the difficulty in getting the rules of the game, the cheerleaders effect and the music
when I do have to notice one thing, which is... most of the cheerleaders were no older than 13, which seemed a bit young to me, but not in this world
they smiled and waved at their proud parents
kind of fine until... they are basically dancing this song ... wtf.
spunti di svista - nona puntata
32° gradi, come avere l'Italia qui in visita e la felicità di ritrovarsi a sudare semplicemente stando seduti, io che poi sudo abbastanza difficilmente, persino quando faccio sport
eppure il giorno seguente che ci ha accolti con un drastico abbassamento delle temperature si è rivelato un giorno caldissimo per altre ragioni
sono stata invitata ad una festa indiana (degli Indiani dell'India, non quelli così battezzati per errore)
uno potrebbe anche pensare "va beh, sei stata ad una festa e ti sei divertita, grazie tante", ma ci sono alcune premesse che forse non tutti hanno in mente quando si dice "festa indiana"
gli Indiani non bevono alcohol
eppure ho trascorso la serata tutto il tempo a ridere e a rendermi conto che c'è tutto un mondo di cui so ben poco
queste persone, che poi viene quasi ridicolo raggrupparle perché è come parlare degli Europei cercando di raggrupparli... difficile, ognuno ha propria lingua e costumi, una storia diversa, ma insomma... queste persone hanno una gioia negli occhi e in tutto ciò che fanno che spesso riescono a disarmarti
ciascuno di loro ha cucinato qualcosa di tipico, anche gli uomini... un ragazzo è arrivato insieme ai genitori, in visita dall'India
mi sono quasi commossa quando ho notato l'attaccamento e l'affetto profondo tra genitori e figlio! I genitori hanno partecipato entusiasti e mentre il figlio stava raccontando alcuni episodi esilaranti è successa una cosa stupenda: il padre ridendo si è alzato, è andato a sedersi accanto a suo figlio e lo ha preso per mano... credo che il mio cuore abbia scattato una fotografia in quel momento
tutti insieme come una grande famiglia abbiamo mangiato, cantato (con sfide imbarazzanti di karaoke) e riso di storie sull'India che lette in un libro perderebbero probabilmente l'ingrediente principale, ossia la voce, la risata e le espressioni sul viso di chi le racconta
sono rimasta senza parole (e senza voce dopo aver cantato "dancing queen")
perché bastan poche briciole... lo stretto indispensabile... eh sì. e il Libro della Jungla non viene citato a caso in quanto opera di uno scrittore britannico nato in India
forse era proprio questo che l'autore voleva trasmettere... questa storia raccontata come l'ho ascoltata io ieri
e così il mio desiderio di riempire la valigia dello stretto indispensabile per andare a vedere con i miei occhi quello che ho assaporato ieri, è cresciuto a dismisura
ciò che ho maggiormente apprezzato è l'aver imparato che il cibo indiano va mangiato con le mani, perché è così che i sapori sanno meglio esprimersi
mi è stato persino detto che ovviamente il cibo risulta più saporito se non ti sei lavato le mani! ahah... come si suol dire... il segreto è nella salsa.
Saturday, August 27, 2011
I'm the pain u tasted
Thursday, August 25, 2011
Wednesday, August 24, 2011
kisses in the air
and when the temperature gets warmer, it has an immediate impact on society
visible changes on people's faces
everyone sweating exhausted but glowing happy
they sit in the sun eating as fast as possible an ice cream, which ends up on their red dress anyways
they walk with that summer expression
in their summer shoes, clothes and happiness
in those summer thoughts
and they get a kiss blown by the guy passing on his bike
if Germany was always like this... I could totally fall in love with it
if.
just give me a call..
I'm gonna go go goooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Tuesday, August 23, 2011
happy biteness
hot dogs & beer on the couch in underwear
what the fuck do u need more?
ok, maybe that.
Monday, August 22, 2011
a penny for ur thoughts.
I threw a coin in the water, following the tradition
now I just have to wait and see what happens...
and it's pretty obvious when I say I threw a coin in a fountain, that is not what I did
because I believe in such things, the same way I believe in fortune tellers
tell me a story and I will like it
but if u don't mind I will decide the way it goes on, I will move mountains to make it happen
but one part is true
now I have to wait...
I saved that coin and I gave it instead to a singer on the street
he was singing this one and smiling
polishing
non sai se piangere o provare a scherzare
Metti un periodo buio, lì senza amore
in cerca di una notte fatta per bere
e fai di tutta la tua vita un bicchiere
e aspetti un'alba che ti porti a dormire.
Ed è malinconia,
ti segue per la via,
ti lascia dopo un'ora,
ma tu sai che torna ancora.
Metti un amico che ora deve partire,
probabilmente non si fa più sentire:
non sai se piangere o provare a scherzare,
non dici niente e hai mille cose da dire.
Ed è malinconia
a farti compagnia,
ti da sempre ragione,
ma in cambio poi chissà che vuole;
ed è malinconia
un'ora che va via
o un anno da scordare, da soli in fondo ad un locale.
Metti che un giorno all'improvviso per strada
ti chiedi se è soltanto questa la vita,
parli una lingua che per gli altri è sbagliata
anche restando a cento metri da casa.
Ed è malinconia
amica o no che sia
è quello che ti resta quando il mondo non ti basta;
ed è malinconia
ed è periferia
è l'unica che sente se stai male veramente.
Metti che adesso, dopo tante parole,
dietro la porta che ti aspetta è l'amore
cosa puoi fare, era già tutto previsto
in fondo è chiaro noi viviamo per questo.
Metti che il mondo per un mese o un istante
di te si scordi quasi completamente,
le sere che a casa, solo da cane
mangi qualcosa tanto per non morire.
Ed è malinconia
di tutti, un po' anche mia
è l'unica che aspetta quando il tempo va di fretta;
ed è malinconia
con sé ti porta via,
è un treno un po' incantato
che prendi solo se hai sbagliato.
Sunday, August 21, 2011
symbols
I have been giving a thought about the dream I had, symbolically related to "the fear of the loss of a person"
I have been giving a thought about that fire, the way it was burning, burning certain memories down and warming up some others, relighting a fire inside.. it is very difficult to start a good fire and it's not easier to keep it up
stupid little things, or maybe not, more the result of something we are trying to focus on, trying to achieve, it's like it's right there, but we are still stuck and stare what's going on, simply scared of doing something too fast, like, maybe, we did in the past
the desire of holding on on something before it's too late
and then it comes the voice of those who say "it's never too late"
most of the time that is true, but I realized one thing... I heard some words which some years ago would have had a huge meaning and now, somehow they are still important, I loved them and appreciated them, but... was it maybe too late?
I believe the answers will all come clear at some point
I guess the truth behind "it's never too late" depends more on the effect it has on people. If it happens at the right time it has the effect u wished for, if it happens out of that time, it still has an effect, but maybe a slightly different one
because one significant element changed for good... and that is u, of course
Thursday, August 18, 2011
my doc is funny
because on the way home back from Poland I got sick
it's a virus
a nice, cute, little friend hosted for a few days (I hope not any longer)
and I got prescribed codeine
ahah, wtf... guys, the opium party is at my place, is anyone game?
the perfect couple
luckily, for those who are concerned, there is still place for exceptions.
e-mail and e-motion
it's actually, to be precise, the parody of that lullaby
that is SO my father
the e-mail, e-moved me.
Wednesday, August 17, 2011
spunti di svista - ottava puntata
ora che ho visto la Polonia con i miei occhi, stento a crederci
il pensiero ricorrente in terra polacca è stato "riesce ad essere bella e assurda a volte persino peggio dell'Italia"
lasciamo stare il fascino del paese che vive ancora nel passato, con le casette nelle praterie, le bestie che girano come persone, i cavi della luce e del telefono usciti dal set di un film degli anni 50
perché è sempre innegabile che la campagna polacca e puzzosa di cacca di vacca che sia, rimane una bellissima realtà
ciò che comunque rimarrà impresso è il livello di vodka che i polacchi riescono a raggiungere senza finire in coma etilico, la loro voglia di festeggiare (davvero senza precedenti) e la loro... italianità
sì. ho trovato i polacchi come veri e propri italiani nel rapporto uomo/donna (dettagli a seguire) e italiani della peggior specie nei lavori pubblici
se tu vai a comprare il biglietto del treno e non parli polacco, l'impiegata delle ferrovie piuttosto ti dice che non esiste il treno che devi prendere, ma sbattersi non è il primo dei suoi pensieri. la frase con cui tutti, ma proprio tutti, si tirano fuori è "deve andare dal collega". sì io dal collega ci vado, ma il collega dello sportello accanto mi ha tirato giù la tenda in faccia... quindi cosa faccio? "do u speak english?" ovviamente no. "sprechen Sie Deutsch?" sì, ma fingo di non capire per non sbattermi. salvata inverosimilmente utilizzando una parola russa... (e purtroppo non sto scherzando) ... " где " che sta per "dove"
vaaaa bene. ma non è tutto. mentre come una trottola scendo da un treno e cerco di decifrare i cartelloni rotti per saltare sul treno giusto che mi porti a casa... mi viene la strana idea di chiedere aiuto. chiedo aiuto ad un ragazzo che guarda i cartelloni. mi risponde in inglese e io credo che sia un segno del cielo. invece in Polonia conviene diffidare a priori, anche se è brutto farlo. bene, il piccolo aiutante di babbo natale, altri non era che quel weirdo del cazzo che tu speri di non incontrare mai. e ovviamente a chi mi rivolgo nella disperazione? proprio a lui. il mio magnete per i minchioni è sempre ON. dunque, il tizio finge di volermi aiutare ma in realtà non fa che farmi perdere tempo e correre verso un treno sbagliato, che ho quasi preso, che altri non era che il SUO treno. nuove tecniche di abbordamento polacche: fingere di dare informazioni ad uno straniero per portarlo invece a casa propria... quando mi sono accorta di essere solo caduta nella tela del ragno ho preso la mia valigia con scatto felino ed agile mossa e ho corso con il cuore in gola per non perdere il mio treno di merda che mi riportava al confine con la Germania... che non è certo casa, ma almeno ha i cartelli scritti in una lingua che posso decifrare e se chiedi informazioni puoi stare certo che la persona non voglia abbordarti... non avrei mai pensato di dirlo, ma in quei momenti apprezzi il distacco crucco.
insomma.
mentre volo agilmente, aka come un pollo alato, verso il treno, riesco a salire appena in tempo. in un bagno di sudore. paonazza. e con la gonna incastratasi nella valigia e magicamente sfilacciatasi notevolemente. modello pubblicità della Martini (credo...) ve la ricordate? dove la tizia si alza, il vestito è incastrato nella sedia ma lei troppo figa continua a camminare e rimane con le chiappe al vento. ecco. diciamo che però di sexy non c'era nulla. solo tutto l'imbarazzo del mondo. e la gonna rotta.
finalmente mi siedo in treno. dove mi prende un attacco di tosse che non termina mai più. sto appunto tossendo ancora adesso. sono riuscita nell'impresa. l'impresa di ammalarmi. (scoprendo solo oggi che si tratta un bellissimo virus...)
ma non credo sia stata la corsa. forse il bagno prima nel lago e poi nel Mare Baltico, considerati il vento e le temperature decisamente non tipiche di Agosto... un bel biglietto per l'influenza. biglietti preeeegoooo!!!! (più celere del biglietto per Dresda, anyways...)
una telefonata e una risata raccontando i dettagli dell'accaduto, cambiano repentinamente lo svolgersi dei fatti... quasi a dimostrarmi che in fondo, la ruota gira e non sempre ti schiaccia le dita mentre gira...
quando giungo finalmente a Berlin e mi sembra di essere tornata alla civiltà dopo una lunga assenza... noto che c'è un treno per Dresden che essendo in ritardo, capiterebbe proprio a fagiolo per me... tutti si ammassano a causa del ritardo. nella folla mi viene in mente di salire e fregarmene che il mio biglietto non è adatto ad un treno ad alta velocità.
stanca. puzzolente. malata. ingannata. volevo solo tornarmene a casa mia. pronta a giocare la carta del "io proprio non lo sapevo, se crede, mi butti pure dal treno in corsa". prima fermata Dresden. biglietto per Dresden. per favore. abbia pietà.
l'omino mi trova. convalida la corsa e mi dice persino che più avanti c'è un posto. e mentre penso a quanta sete ho (perché tossire secca tutte le fauci fastidiosamente) ma che non posso mollare il bagaglio per andare al vagone ristorante... ecco. ecco che arriva il carretto delle bevande. sono così in riunione con il cosmo che decido persino di regalarmi un taxi per andare a casa.
non so se si possa chiamare happy ending. ma guardando ai momenti trascorsi, alle risate intorno al fuoco, al "sì" davanti all'altare, e a me... che non lo sapevo affatto, ma a quanto pare sono il tipo che si commuove ai matrimoni...
era tutto, ma proprio tutto, totally worth it.
Tuesday, August 9, 2011
spunti di svista - settima puntata
Bene. La buona notizia è che la paziente che doveva arrivare alle 17, orario che sinceramente evito per svariate ragioni: 1. che palle, 2. ho fame, 3. e se parla per quattro ore?, 4. e se è una serial killer e tutti quelli dell'istituto se ne sono andati?
insomma. tutte ottime ragioni
come dicevo la buona notizia è che la paziente delle 17 ha chiamato per anticipare alle 15,30. mi sei già simpatica!
in sala d'aspetto trovo questa ragazzona di due metri, gentile, un po' in imbarazzo ma non troppo. è così fuori misura che improvvisamente mi sento piccolissima. per fortuna ci sediamo. ma anche da seduta mi sento incassata come una babbea in miniatura nella mia seggiolona.
tutto sembra filare liscio. a parte storie da toccarsi le palle. tumori al cervello in età giovanile e cose simili. ma dai? a me si è rotta un'unghia, vedi tu la vita.
poi improvvisamente si accende una lampadina strana. stranissima. sulla chiusura della conversazione la ragazzona mi fa una dura confessione, diventando rossa, rossa come qualcuno che confessa di aver fatto delle sconcezze nel letto dei genitori.
dimmi tutto gioia, non ti preoccupare!
ecco io... io compro i criceti e poi li ammazzo.
...
...
...
controlla le espressioni facciali. sfoggia la carta del "mmh mh". chiedile "perché?" senza dire "perché cazzo ti viene in mente di fare una cosa del genere??????????"
in supervisione mi consola solo una cosa. che lo sgomento non è solo mio. aaaah ecco.