Sunday, August 28, 2011

spunti di svista - nona puntata

dicono che quello di due giorni fa sia stato il giorno più caldo dell'anno a Dresden

32° gradi, come avere l'Italia qui in visita e la felicità di ritrovarsi a sudare semplicemente stando seduti, io che poi sudo abbastanza difficilmente, persino quando faccio sport

eppure il giorno seguente che ci ha accolti con un drastico abbassamento delle temperature si è rivelato un giorno caldissimo per altre ragioni

sono stata invitata ad una festa indiana (degli Indiani dell'India, non quelli così battezzati per errore)

uno potrebbe anche pensare "va beh, sei stata ad una festa e ti sei divertita, grazie tante", ma ci sono alcune premesse che forse non tutti hanno in mente quando si dice "festa indiana"

gli Indiani non bevono alcohol

eppure ho trascorso la serata tutto il tempo a ridere e a rendermi conto che c'è tutto un mondo di cui so ben poco

queste persone, che poi viene quasi ridicolo raggrupparle perché è come parlare degli Europei cercando di raggrupparli... difficile, ognuno ha propria lingua e costumi, una storia diversa, ma insomma... queste persone hanno una gioia negli occhi e in tutto ciò che fanno che spesso riescono a disarmarti

ciascuno di loro ha cucinato qualcosa di tipico, anche gli uomini... un ragazzo è arrivato insieme ai genitori, in visita dall'India

mi sono quasi commossa quando ho notato l'attaccamento e l'affetto profondo tra genitori e figlio! I genitori hanno partecipato entusiasti e mentre il figlio stava raccontando alcuni episodi esilaranti è successa una cosa stupenda: il padre ridendo si è alzato, è andato a sedersi accanto a suo figlio e lo ha preso per mano... credo che il mio cuore abbia scattato una fotografia in quel momento

tutti insieme come una grande famiglia abbiamo mangiato, cantato (con sfide imbarazzanti di karaoke) e riso di storie sull'India che lette in un libro perderebbero probabilmente l'ingrediente principale, ossia la voce, la risata e le espressioni sul viso di chi le racconta

sono rimasta senza parole (e senza voce dopo aver cantato "dancing queen")

perché bastan poche briciole... lo stretto indispensabile... eh sì. e il Libro della Jungla non viene citato a caso in quanto opera di uno scrittore britannico nato in India

forse era proprio questo che l'autore voleva trasmettere... questa storia raccontata come l'ho ascoltata io ieri

e così il mio desiderio di riempire la valigia dello stretto indispensabile per andare a vedere con i miei occhi quello che ho assaporato ieri, è cresciuto a dismisura

ciò che ho maggiormente apprezzato è l'aver imparato che il cibo indiano va mangiato con le mani, perché è così che i sapori sanno meglio esprimersi

mi è stato persino detto che ovviamente il cibo risulta più saporito se non ti sei lavato le mani! ahah... come si suol dire... il segreto è nella salsa.

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