Wednesday, November 30, 2011

it's a beautiful day

so many good emotions today

I'm thankful for this Life.


wordplay with me

therapists --> the rapists

crazy dudes with license to fuck with u

where psychotherapists fuck with ur brain

and physiotherapists fuck with ur body

however u put it, u are being fucked ;o) enjoy the ride!

Tuesday, November 29, 2011

spunti di svista - diciassettesima puntata

per fortuna nella mia gita di ieri a Radeberg, che non ho potuto evitare, mi è stato concesso di portare qualcuno di compagnia

così ho portato la mia Janka, la tirocinante

che sicuramente si è pentita di aver detto "vengo con te molto volentieri"

abbiamo macinato parecchi km io e la mitica Janka dalla Slovacchia, solo per portare i volantini del nostro studio sulla fobia sociale.
km e km con la Janka che si ostinava a fare da navigatrice, mostrando, ahimè, pessime skills nell'utilizzo della cartina... "Janka, cazzo, ma è la terza volta che dobbiamo andare a destra e tu guardando la mappa decidi che svoltiamo a sinistra!"

km e km a piedi... scoprendo che esiste anche un terzo 309. giuro. Uno con direzione Dresden (ora è scritto a chiare lettere), uno con direzione Pulsnitz (il paese dei biscotti allo zenzero) e un 309 punto.

"ma Professore, perché non li mandiamo per posta i volantini, come tutti?"
-"no, no, di persona valgono di più"

"perché io valgo". mah.

valgono di più per te forse, ma per le segretarie che ogni giorno vengono assalite da venditori porta a porta, testimoni di fede, persone scassacazzo e inconvenienti di ogni tipo, ricevere la visita dalla Slovacchia e dall'Italia aka "ma no sei Russa", solo per degli stramaladetti volantini... non fa piacere a nessuno.

quello sguardo sul volto della gente, nella noiosa Radeberg (che all'ora di pranzo, grazie agli spurghi della Brauerei, puzza di urina sui muri) quello sguardo diceva chiaramente "cosa esser TU?!"

"sì, ecco, io vengo in pace, serve aiuto per pubblicizzare lo studio, cerchiamo pazienti"

una aiuto-segretaria ha sbirciato di nascosto il nostro volantino e al mio gentile invito "può prenderne volentieri una copia", mi ha guardata con molto fastidio dicendo di no con la testa... "non è mica un volantino sulla stronza che sei, comunque ridammelo"

ma il paesello, che sia questo o quello, non cambia mai l'antico modello
"non ti ho mai visto ergo non mi piaci ergo sarò diffidente e sgarbato con te"

trattata anziché con rispetto, peggio di una venditrice di cosmetici ambulante...

A volte sbandierare i propri titoli non è una scelta arrogante, diventa un obbligo per essere presi anche solo in considerazione.

La prossima volta per avere la giusta attenzione farò la mia entrata trionfale con la seguente...

"Mi chiamo Massimo Decimo Meridio, comandante dell'esercito del Nord, generale delle Legioni Felix, servo leale dell'unico vero imperatore Marco Aurelio, padre di un figlio assassinato, marito di una moglie uccisa,... e avrò la mia vendetta, in questa vita o nell'altra"



Saturday, November 26, 2011

week end activities


my week end started with this soundtrack during some awesome session at the gym with my fav trainer

sauna

gnocchi + beer

phone calls with family and a good friend

now it's x-mas markets with the girlz

and a concert where a friend of mine plays

Life is Good.

Thursday, November 24, 2011

to a father u r always daddy's little girl

my father got mad 'cause I drank a beer while talking to him on skype

and called me "alcoholic"


I guess that is true: to a father u r always daddy's little girl ;)


next time I just drink my beer from a glass and tell him it's Apfelschorle..

because to a daughter he will always be the one to hide some realities from

cheers!

spunti di svista- sedicesima puntata

in mia difesa personale preciso a priori che non è stato commesso alcun reato volontariamente

tuttavia

questo non mi assolve completamente, ma riduce sicuramente l'aggravante

oggi, alla mensa dell'Università, ho fatto la fila per avere il mio piatto di crepes alla verdura (che comunque facevano cagare) e ho incontrato il mio amico indiano. ho così bidonato i miei colleghi e chiesto dove lui e sua sorella fossero seduti. mentre mi allontanavo dalla fila ho incontrato la mia collega che avrei bidonato e le ho comunicato che mi sarei seduta altrove anziché con lei e agli altri dell'ufficio e che, poteva unirsi a noi, eventualmente (una di quelle finte proposte che sai non verranno accettate). in questo scambio di decisioni, mi sono allontanata dalla mensa e mi sono seduta al tavolo con i miei amici.

e lì mi sono accorta. che non ho pagato il mio pranzo. solitamente prima di uscire si passa gentilmente dalla cassa, ma... io proprio non me ne sono accorta. e notare che è da un anno che mangio in quella mensa e, pagare, non è un dettaglio che ho mai dimenticato.

forse stavo elaborando sensi di colpa non troppo profondi per aver preferito i miei amici ai miei colleghi e... il tutto ha avuto luogo molto, troppo velocemente.

a quel punto avrei potuto anche mettere una pezza al fattaccio e andare alla cassa a pagare... ma l'idea di dover dire una cosa del genere di fronte alla folla con il mio tedesco che, ok, ormai abbiamo constatato avere la cadenza russa, ma comunque straniera... insomma... io sono fuggita dal luogo del reato... mea culpa. chiedo venia e invoco pietà.

sono molto imbarazzata, che sia chiaro. non si ripeterà, questo è ovvio.

ma che strana giornata...

mentre ridevo e facevo il mea culpa bevendo il caffè col mio amico indiano, stavo per rovesciarmi il caffè addosso quando ho visto avvicinarsi un ragazzo che conosco solo di vista (e che vista) dalla palestra.

non solo il ragazzo si avvicina, ma... si mette a parlare col mio amico... (lo dicevo io che era una giornata un pochino strana...) e così finalmente ci siamo conosciuti (sì, è ovviamente fidanzato, come potrebbe essere altrimenti?)  comunque devo dire... c'è stata una stretta di mano... non indifferente.

siccome però avevo già rubato il pranzo, ho deciso che non sarebbe stato carino rubare il fidanzato a qualcuno, almeno per oggi.

Wednesday, November 23, 2011

spunti di svista - quindicesima puntata


chiunque dovesse decidere di leggere queste righe se ne assuma, come sempre, la completa responsabilità.

Nella mia palestra c'è una donna molto bella. E' una donna alta, longilinea, elegante nei movimenti, dal viso particolare e pulito. Mi è un po' scaduta quando ho scorto il seno finto negli spogliatoi, non perché sia finto e necessariamente ugly, ma perché ha scelto una taglia che sul suo corpo è brutta. E insomma, una donna che è bella come lei, secondo me poteva essere felice di essere come era. Non c'era bisogno di osare dove osano le aquile. O forse sì ma con piccola astuzia. Perché si sa che se gli altri hanno fatto dei commenti nel passato della serie "donna bellissima, peccato per il seno piccolo", avrebbe dovuto sapere che è chiaramente una menzogna e che ora, probabilmente lo stesso numero di persone pensa "minchia che pere... peccato siano finte". No. Non sono una paladina del seno naturale o piccolo, anzi, adoro il seno abbondante. Ritengo persino che in molti casi un seno finto sia necessario. Decisamente però non per le dimensioni: molte donne hanno il seno che proprio non funziona, soprattutto dopo l'allattamento, con forme che stonano. Sono una paladina, se proprio, dell'armonia. A partire indiscutibilmente dal corpo. Tutto è ammesso, se risulta in armonia col resto. Perché no. E questo vale anche per il lato B. Viva le chiappe, anche abbondanti che siano, ma che danzino armoniose col resto di noi stessi. Amatevi, accarezzatevi, viziatevi anche un po'.

Comunque, tralasciando i discorsi da bar sulle tette e sui culi, il mio punto era indirizzato altrove.

Durante la lezione di ginnastica la donna avvenente era in coppia con me e abbiamo fatto degli esercizi insieme. E' una donna dalla voce gentile, forse un po' chiusa nella sua torre d'avorio, perché non socializza facilmente. O forse come molte donne ha una scopa infilata... nella sua armonia.

In ogni caso, quando il nostro istruttore ha spiegato gli esercizi in tedesco mi sono persa un passaggio. Così ho detto "Ehm, io non ho mica capito bene"

Andando lui di fretta a regolare la musica mi ha detto "Non preoccuparti, lei ha capito sicuramente"

Lei, quando mi ha sentita chiedere informazioni sull'esercizio, non ha aspettato un solo secondo per rispiegarmelo...


IN RUSSO. 

13. This is NOT the pursuit of Happiness


12. This is NOT my Country

Thursday, November 17, 2011

surround always urself with what feels good

if u r looking for some peace

u can find it


HERE

mom, where r u?

the Sun comes in through the window while I'm lying here with the flu

I should go downstairs and get myself some medicine

but I can't think of letting the warm blanket


when I'm feeling sick I always wish I was at mom's

and now I know that that's a feeling which doesn't pass, doesn't matter how old u r

it's not true that there's nothing like home

there's nothing like mom.

Saturday, November 12, 2011

spunti di svista - quattordicesima puntata

allora, io dico, se io ti scrivo che ho voglia di vederti, che mi andrebbe proprio una bella chiacchierata

se tu mi dici che sei un po' presa, comprensibilissimo, e mi dici se possiamo incontrarci tra una settimana

se ti scrivo per dettagli logistici e tu mi dici che ci troviamo alle 7 alla fermata dell'autobus e poi decidiamo insieme dove andare a mangiare

se io per motivi ignoti arrivo puntuale e aspetto al gelo per dieci minuti, ma mi sta solo bene, perché sono sempre quella in ritardo

insomma

in tutto questo girotondo, non credi che avresti potuto trovare il momento di dire "ah, comunque porto anche il mio ragazzo"

anziché presentarti con lui direttamente?!

e, bada bene, avrei detto di sì lo stesso, non ho nulla contro i morosi

però non si fa.

così come non si fa, mentre siamo a cena in tre... in un tavolo da quattro, perché non esistono nei ristoranti i tavoli da tre, che voi due vi tocchicciate e vi teniate la mano e vi facciate dolci carezze per due ore

proprio non si fa.

ma la cosa più bella è che tu, che hai sempre portato i capelli in un certo modo, ti presenti al nostro appuntamento pettinata come me, con la treccia sul fianco. ora, non è che io abbia il copyright, però capirai che siccome hai ovviamente "preso spunto", forse non è una grande idea presentarti con quei capelli per incontrare me.

più medito e più penso che un buon libro a volte, anche per cena, può rivelarsi la migliore compagnia.

PS se avete dei titoli da consigliarmi, sono tutta orecchie. ah, siccome sono digiuna da letture italiane, preferirei titoli italiani. grazie.

PPS la pizza era abbastanza buona, tuttavia credo che non mangerò la pizza per un po'.

Tuesday, November 8, 2011

and u know that Winter is here again

when at 5pm is this dark outside.

it feels like time to sleep already.

we shall not surrender, we will dance in the moonlight!


Life. Fragile. Handle with care.

I just got to know that a guy who did internship with us died.

An accident.

Not the first one on the street.

But this time was fatal.

I met him couple of times on his bike in Dresden after he was done with the internship, with his funny smile and talks. I remember last time this Summer. He was very happy to see me and vice versa. We spoke about research. We promised to meet again.

I have a couple of pictures in my phone of one of those days when we went to have lunch in the park. Spring had just begun and the Sun, long missed, was there for us. So Micha would always propose to go eat something outside. Once he went to Konsum to grab some goodies and then we enjoyed the food sitting in the sand, on a blanket. We even sang "Con te partirò". He said I had a nice voice.

He looks happy in these pictures in the play ground and once again I cannot understand and neither accept when a young person dies.

Life seems so unbelievably fragile. My thought goes to the family and the close friends, to the pain that will never heal. And I feel very small in front of this.

Ciao Michael, it was very nice meeting u and having extraordinary lunch breaks in ur company. U were a crazy creature. I am learning again through u the hardest lesson: Carpe Diem.

welcome to Valaysia



I need to get my butt to Asia soon, I am now too curious about this whole different world... but not yet, not yet... there is some important trip I need to plan first... a very important one.


Monday, November 7, 2011

spunti di svista - tredicesima puntata

(mentre intitolavo il post mi è tornato in mente che a fine anno percepisco la tredicesima, un pensiero felice...
non per essere venali, ma per realizzare qualche piccolo progetto, non fanno certo scomodo... chiusa parentesi)

su questo numero tredici, che a seconda delle culture assume significati diametralmente opposti, io volevo solo fare un paio di riflessioni

proprio sulle differenze culturali

ciò che in particolar modo mi stupisce ultimamente è scoprire come pur trovandomi in Germania, io riesca puntualmente a circondarmi di gente che viene dall'altro capo del Mondo

quando ero negli Stati Uniti la cosa era ovvia, ma aveva probabilmente un significato diverso:

1. trascorrevo molto tempo con la little Italy perché quando sei a 15 ore di aereo ti manca la tua italianità nel quotidiano... con i miei italiani all'estero, non ho sentito la stretta al cuore che avvertivo prima di averli attorno a me

2. il resto del tempo era sempre e comunque dedicato a stranieri... soprattutto all'America Latina

3. Americani? Quasi zero. Europei piuttosto, ma di quelli dalle larghe vedute (tendenzialmente non tedeschi, per intenderci)

Ora che da qualche anno mi trovo in Germania non posso non notare differenze e e similitudini, in questa situazione similmente diversa

1. non ho cercato una little Italy, anche se c'è e se proprio ne avessi sentito il bisogno, non avrei faticato troppo ad allungare la mano ed afferrarla. ma l'Italia, in confronto ai tempi negli States, è a quattro passi. Non sento la lontananza dell'Italia vera e propria qui, sento la mancanza della MIA Italia, che vorrei vedere più spesso. A volte anche solo per un'ora

2. ho trovato estremamente interessanti gli Asiatici. non avevo ancora grosse esperienze da quel lato del Mondo e sicuramente non profonde amicizie. E' stata Dresden a darmi questa esperienza. Tutto dettato dalle coincidenze... le uniche persone con cui mi sono trovata a mio agio sono infatti un ragazzo indiano e una donna malese, incontrati all'Università. sono stati loro a mostrarmi come, in fondo, l'Asia abbia molto in comune all'Italianità per come la vedo io. Hanno una profonda cultura per il cibo e per il godere del cibo insieme agli amici. Hanno la cultura del trovarsi assieme per cucinare, per mangiare, per chiacchierare per ore ed ore. E hanno la cultura della risata. Mi lasciano senza parole e a volte resto a guardarli mentre ridono delle piccole cose, mentre si scambiano un gesto, un abbraccio, un pensiero. E l'Asia mi sembra molto più familiare di questa fredda Germania.

certo non posso trarre grandi leggi universali dai miei piccoli e personali vissuti, ma sicuramente queste persone hanno aperto una finestra sul mondo Orientale che ignoravo completamente.

3. tedeschi? quasi zero. Io proprio non mi trovo. Ci provo, ci riprovo, ci casco, ci ricasco... ma questo Paese proprio... non mi va giù. Il bere per sfondarsi fino a stare male. La mancanza di contatto e tatto. Quel brivido freddo che ti percorre la schiena ogni volta che volevi fare un gesto carino o una battuta e la gente ti guarda, come se fossi un alieno. In Germania ho sempre quella sensazione che si ha da bambini, quando gli adulti ti guardano e tu ti domandi " e ora che c'è? "

e, badate bene, io non vorrei che dal cilindro uscisse l'idea che io mi circondi solo di persone simili a me, tutt'altro... però, quei valori, quei principi di base, quelle piccole e fondamentali cose su cui poi cresce tutto il resto... insomma, non importa da dove tu venga, quello che importa davvero, è quell'energia, quel fuoco di fondo, che non è di casa in ogni luogo.

E così, quando si pensa che la Geografia renda simili i Paesi vicini... si commette un errore, perché la Geografia dei cuori, evidentemente, non rispetta le normali distanze.

Wednesday, November 2, 2011