(mentre intitolavo il post mi è tornato in mente che a fine anno percepisco la tredicesima, un pensiero felice...
non per essere venali, ma per realizzare qualche piccolo progetto, non fanno certo scomodo... chiusa parentesi)
su questo numero tredici, che a seconda delle culture assume significati diametralmente opposti, io volevo solo fare un paio di riflessioni
proprio sulle differenze culturali
ciò che in particolar modo mi stupisce ultimamente è scoprire come pur trovandomi in Germania, io riesca puntualmente a circondarmi di gente che viene dall'altro capo del Mondo
quando ero negli Stati Uniti la cosa era ovvia, ma aveva probabilmente un significato diverso:
1. trascorrevo molto tempo con la little Italy perché quando sei a 15 ore di aereo ti manca la tua italianità nel quotidiano... con i miei italiani all'estero, non ho sentito la stretta al cuore che avvertivo prima di averli attorno a me
2. il resto del tempo era sempre e comunque dedicato a stranieri... soprattutto all'America Latina
3. Americani? Quasi zero. Europei piuttosto, ma di quelli dalle larghe vedute (tendenzialmente non tedeschi, per intenderci)
Ora che da qualche anno mi trovo in Germania non posso non notare differenze e e similitudini, in questa situazione similmente diversa
1. non ho cercato una little Italy, anche se c'è e se proprio ne avessi sentito il bisogno, non avrei faticato troppo ad allungare la mano ed afferrarla. ma l'Italia, in confronto ai tempi negli States, è a quattro passi. Non sento la lontananza dell'Italia vera e propria qui, sento la mancanza della MIA Italia, che vorrei vedere più spesso. A volte anche solo per un'ora
2. ho trovato estremamente interessanti gli Asiatici. non avevo ancora grosse esperienze da quel lato del Mondo e sicuramente non profonde amicizie. E' stata Dresden a darmi questa esperienza. Tutto dettato dalle coincidenze... le uniche persone con cui mi sono trovata a mio agio sono infatti un ragazzo indiano e una donna malese, incontrati all'Università. sono stati loro a mostrarmi come, in fondo, l'Asia abbia molto in comune all'Italianità per come la vedo io. Hanno una profonda cultura per il cibo e per il godere del cibo insieme agli amici. Hanno la cultura del trovarsi assieme per cucinare, per mangiare, per chiacchierare per ore ed ore. E hanno la cultura della risata. Mi lasciano senza parole e a volte resto a guardarli mentre ridono delle piccole cose, mentre si scambiano un gesto, un abbraccio, un pensiero. E l'Asia mi sembra molto più familiare di questa fredda Germania.
certo non posso trarre grandi leggi universali dai miei piccoli e personali vissuti, ma sicuramente queste persone hanno aperto una finestra sul mondo Orientale che ignoravo completamente.
3. tedeschi? quasi zero. Io proprio non mi trovo. Ci provo, ci riprovo, ci casco, ci ricasco... ma questo Paese proprio... non mi va giù. Il bere per sfondarsi fino a stare male. La mancanza di contatto e tatto. Quel brivido freddo che ti percorre la schiena ogni volta che volevi fare un gesto carino o una battuta e la gente ti guarda, come se fossi un alieno. In Germania ho sempre quella sensazione che si ha da bambini, quando gli adulti ti guardano e tu ti domandi " e ora che c'è? "
e, badate bene, io non vorrei che dal cilindro uscisse l'idea che io mi circondi solo di persone simili a me, tutt'altro... però, quei valori, quei principi di base, quelle piccole e fondamentali cose su cui poi cresce tutto il resto... insomma, non importa da dove tu venga, quello che importa davvero, è quell'energia, quel fuoco di fondo, che non è di casa in ogni luogo.
E così, quando si pensa che la Geografia renda simili i Paesi vicini... si commette un errore, perché la Geografia dei cuori, evidentemente, non rispetta le normali distanze.