a volte penso che mi manca quella sensazione con cui veniamo al mondo
ci avevano avvisati sin dal principio che lentamente avremmo dovuto rinunciarvi
eppure è uno di quei noiosi avvertimenti che nessuno vuole ascoltare, perché c'è troppo da fare, troppo da sognare, per considerare "che ne sarà domani" di tante cose
uno nasce ed essere giovane e immortale è tutto ciò che conosce
perché si nasce così, non c'è scelta
veniamo incolpati perché troppo giovani per qualsiasi cosa e impariamo ad aspettare, a trasgredire l'attesa, quando riusciamo
e dentro non capiamo
che ad ogni passo in verità rinunciamo a quella sensazione
a quel passo che si fa sempre più svelto lasciamo indietro un pezzetto di eternità, di energia esplosiva, un pezzetto di infinito
quel passo sempre più incalzante disegna attorno a noi le linee della realtà
sempre più spesso ci accorgiamo della comparsa di quei tratti, di quei contorni, di quei limiti che un tempo non conoscevamo
di cui sentivamo parlare, tra le altre cose che poco ci interessavano
d'improvviso scompaiono quei sentieri che sapevano di casa, vorremmo voltarci indietro e ritrovarli, ma possiamo solo guardare avanti
e sentiamo che è dentro di noi che qualcosa si fa strada
la consapevolezza del tempo che solo in una foto riusciamo a toccare con mano, rendendo più lunghi alcuni attimi che non possono tornare
si apre quel varco della nostalgia, della malinconia, della triste verità
e quando quella sensazione di giovane euforia ci abbandona per sempre impariamo davvero il significato della vita stessa, dove nulla può essere dato per scontato e siamo noi a fare ogni differenza
non possiamo tornare ciò che eravamo, rivivere ciò che è stato riavvolgendo un nastro per poterlo gustare ancora
eppur non potendo riavere quella impagabile sensazione possiamo donarla alle vite che verranno
ci avevano avvisati sin dal principio che lentamente avremmo dovuto rinunciarvi
eppure è uno di quei noiosi avvertimenti che nessuno vuole ascoltare, perché c'è troppo da fare, troppo da sognare, per considerare "che ne sarà domani" di tante cose
uno nasce ed essere giovane e immortale è tutto ciò che conosce
perché si nasce così, non c'è scelta
veniamo incolpati perché troppo giovani per qualsiasi cosa e impariamo ad aspettare, a trasgredire l'attesa, quando riusciamo
e dentro non capiamo
che ad ogni passo in verità rinunciamo a quella sensazione
a quel passo che si fa sempre più svelto lasciamo indietro un pezzetto di eternità, di energia esplosiva, un pezzetto di infinito
quel passo sempre più incalzante disegna attorno a noi le linee della realtà
sempre più spesso ci accorgiamo della comparsa di quei tratti, di quei contorni, di quei limiti che un tempo non conoscevamo
di cui sentivamo parlare, tra le altre cose che poco ci interessavano
d'improvviso scompaiono quei sentieri che sapevano di casa, vorremmo voltarci indietro e ritrovarli, ma possiamo solo guardare avanti
e sentiamo che è dentro di noi che qualcosa si fa strada
la consapevolezza del tempo che solo in una foto riusciamo a toccare con mano, rendendo più lunghi alcuni attimi che non possono tornare
si apre quel varco della nostalgia, della malinconia, della triste verità
e quando quella sensazione di giovane euforia ci abbandona per sempre impariamo davvero il significato della vita stessa, dove nulla può essere dato per scontato e siamo noi a fare ogni differenza
non possiamo tornare ciò che eravamo, rivivere ciò che è stato riavvolgendo un nastro per poterlo gustare ancora
eppur non potendo riavere quella impagabile sensazione possiamo donarla alle vite che verranno
io non ho tanta nostalgia d iquella innocenza. ho più nostalgia di quel futuro che forse verrà, o malinconia perchè forse non verrà mai.
ReplyDeleted'altro canto, sono spunti di svista... :)
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