Quando alla fine sapremo parlare la stessa lingua
Ce ne staremo per lunghi istanti senza proferire
Parola
Dicendoci tutto quello che abbiamo dentro
Decoreremo un silenzio tutto nuovo
Disegnando con i nostri corpi nudi
Lettere
Di un alfabeto che non esiste ancora
Violini, pianoforti ed arpe
Ascolteranno invidiosi il lento accordarsi della mia pelle sulla tua
Intrecciando note che solo noi uniti riusciamo a toccare
Ogni qualvolta interromperemo l'armonia di questi incontri
Il silenzio che ci circonda non sarà altro che un insopportabile grido di sottofondo
che noi due
soli
tenteremo di ignorare
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