Saturday, March 31, 2012

spunti di svista - ventiquattresima puntata

come una sorta di segno del destino, anche se non sono fatalista, continuo a ritrovarmi a contatto con la nuova generazione

da una parte perché il mio compagno ha una bambina di 8 anni

dall'altra perché una scuola per bambini bilingue (se non trilingue) mi ha chiesto di lavorare per loro e ho trascorso una interessante giornata a contatto con questi piccoli mostri, con e senza origini italiane, che imparano l'italiano come seconda, terza o quarta lingua

"che bella la tua... come si chiama?"  -"treccia"
"che bella la tua treccia. anche io piace, fammi una"

io non so descrivere la sensazione provata nel rivolgermi a questi piccoli esseri umani nella mia lingua madre e vederli capire, rispondere o cercare di rispondere con le conoscenze a loro disposizione

non credo si tratti di orologio biologico perché più sono a contatto con i bambini, più mi rendo conto di quale enorme responsabilità sia diventare genitore e forse, occorre non pensarci affatto per decidere di mettere al mondo una vita

credo si tratti piuttosto di un fascino legato al surrealismo della situazione

essere in California, lontanissimi dall'Italia e giocare in cortile con questi piccoli grilli parlanti che mi chiedono di fare una gara di corsa

"ah, diamine, non potevate chiedermi di meglio, io sono terribile a disegnare, ma se c'è una cosa che so fare è una gara di corsa... ecco, vi faccio vedere come si fa la partenza"

le piccole polpette saltellanti mi hanno osservata a bocca aperta e immediatamente si sono messi sui blocchi gridando "pronti, partenza, viaaaa"

il mio cuore è letteralmente esploso di gioia quando tutti i bambini del cortile si sono messi a fare a gara con partenza in italiano

le risate sono poi arrivate con le false partenze e i piccoli aiutini per far vincere anche i più piccini

"non si può vincere sempre, l'importante è dare il meglio di se stessi"

poi ovviamente, se la maestra arriva per ultima, la soddisfazione è maggiore ;)

PS la piccola A. mi ha chiesto come mai l'altra maestra riesce a catturarla e invece contro di me ha vinto... "beh, A. io corro molto veloce, quindi penso che tu sia diventata troppo forte, ecco come mai. e comunque brava, sono fiera di te, hai corso contro i maschi, meriti un premio speciale come unica donna gareggiante"

grandi sorrisi.

qualche caduta che serve ad imparare a rialzarsi.

qualche discussione sul podio.

un'eco della mia Patria che non avevo programmato.. "pronti, partenza, via!".

Sunday, March 18, 2012

te lo ricordi?

te lo ricordi?

quel giorno ti pensavo tanto, ho anche versato parecchie lacrime perché ero arrabbiata per come stavano andando le cose

e mi sentivo in colpa per non sentirmi felice

il sole era incredibilmente caldo, uno di quei regali inaspettati che a volte la Germania decide di fare

ricordo quel giorno di Settembre come se fosse ieri

l'ennesima discussione

la pace dopo la tempesta

il giorno in cui finalmente mi sono decisa

ed ora sono qui a chiederlo a me stessa

te lo ricordi?

te lo ricordi che cosa hai deciso quel giorno?


sì. e la cosa sorprendente è che è diventato una realtà.







e adesso che sei dovunque sei, ridammelo indietro il mio pensiero..

Friday, March 16, 2012

Wednesday, March 14, 2012

spunti di svista - ventitreesima puntata

ne è passata di acqua sotto ai ponti e... quali ponti

il Golden Gate ponte per la precisione

riecheggia quella famosa frase che dice qualcosa come "non vi è nulla come tornare in un posto del nostro passato per scoprire quanto noi stessi siamo cambiati"

con San Francisco è sempre stato così

ci siamo conosciute la prima volta che ero quasi una bambina, non per l'anagrafe, ma per il vissuto. era la prima volta lontana da casa, lontana da tutti. mi ha accolta con tanta meraviglia e non mi ha più lasciata. sono io che poi ho dovuto lasciare lei. lei mi ha seguita ovunque.
la seconda volta è stata come una inaspettata primavera, con germogli e alcuni frutti acerbi. lasciarla di nuovo ha solo confermato l'amore profondo che nutrivo nei suoi confronti.
la terza volta è stata una visita fugace e intensa. come un incontro clandestino. e lei in quell'incontro clandestino, cercava di dirmi qualcosa, anzi, me l'ha proprio messo davanti al naso, eppure io... forse non ero pronta. parte di me lo era sicuramente, parte di me doveva ancora crescere un po'. ancora un altro po'.
così a questo punto, quando pareva che non ci sarebbe stata una quarta volta, lei è venuta a prendermi, è venuta a prendermi con ciò che io più desideravo. ha mandato l'amore a prendermi. sapeva che così sarei tornata, per restare.

perché San Francisco aveva capito che per quanto potessi amare lei e ciò che mi dava, qualcosa nel mio cuore non apparteneva a questi posti. mancava l'amore per qualcuno. proprio quel qualcuno che mi ha riportata qui.

pare una storia di intrighi, riavvicinamenti, allontanamenti, colpi di scena... e il lieto fine? è davvero a questo punto arrivato? più che un lieto fine, sono sicura che questo sia un lieto inizio.

non sarà facile, saranno infinite le sfide, faranno fatica in molti a capire e ad accettare, ma chi ci ama davvero, prima o poi, trova la via che riconduce a noi.

io lo so per certo. io sono stata ritrovata.

Sunday, March 11, 2012

unless

The Once-ler: And all that the Lorax left here in this mess was a small pile of rocks with one word. 
Boy: [reading it] "Unless?" 
The Once-ler: Yes. "Unless." 
Boy: What's an unless? 
The Once-ler: [sung] Just a far away word/just a far away thought... 
Boy: A thought about what? About something I ought? 
The Once-ler: [sung] Well... A thought about something that somebody ought/a thought about something... that somebody... ought. 
[spoken] 
The Once-ler: Unless someone like you cares a whole awful lot, nothing's going to get better. It's not. 


Wednesday, March 7, 2012

little women...

maybe I am finally growing up because yesterday I gave my two hours presentation and for the first time in my life I had fun doing it

I am usually so nervous that I can't enjoy the moment and I end up saying things not the way I wanted simply to get over the situation as fast as possible

but yesterday

there was a significant SHIFT

maybe SF made the difference... or the levels of happiness in my blood (and I swear was the only thing making me high in that moment)

but now that I am finally over that anxiety, I am ready to party for real!

Good Morning San Francisco!

Tuesday, March 6, 2012

past preview

so in the end this is America
again
a punch of feelings in the stomach
a caress of conflicts in the face
sitting exactly in this very same spot
so much has changed
so much hasn't
a picture of us younger
I wonder if we should take one of us older
no ball games allowed here
are we game anyways?
just let the music play
those meant to dance
won't hold their feet to the ground