in questo caso il problema non è una svista, ma la vista
l'averla vista.
c'è una ragazza in palestra alla quale vorrei poter parlare, vorrei poter dire una qualsiasi cosa per rompere un silenzio così assordante che mi fa venire voglia di strillare.
tutti ci sediamo per la nostra lezione di pilates, di gambe addominali e glutei, di stretching, di steps...
e lei è seduta con noi
con un corpo martoriato
con cicatrici che superano ogni altra simile situazione
bruciature profonde, ripetute, fresche, persino... sì, persino decorate
che poi uno dall'esterno si fa chiaramente un'immagine incompleta, dell'inferno che metaforicamente brucia dentro e che possa anche minimamente spingere qualcuno a bruciarsi in superficie e di proposito
e la gente guarda, la gente spiffera, parla, nemmeno troppo sommessamente
e lei sente, lei sente e lo sa
e lo provoca in ogni modo non coprendo affatto, anzi, mostrando forte e chiaro ciò che è in grado di fare, di farsi
lei chiede aiuto, ma nessuno sa cosa fare e nessuno osa farlo
e così vorrei gridare, fermare questo silenzio prepotente ed essere più prepotente del resto
ma la paura, di spingere il coltello ardente ancora più a fondo, mi trattiene ... per quanto, non so ancora
capisco che bisogna anche farsi i cazzi propri... ma sti cazzi.
what's going on...
l'averla vista.
c'è una ragazza in palestra alla quale vorrei poter parlare, vorrei poter dire una qualsiasi cosa per rompere un silenzio così assordante che mi fa venire voglia di strillare.
tutti ci sediamo per la nostra lezione di pilates, di gambe addominali e glutei, di stretching, di steps...
e lei è seduta con noi
con un corpo martoriato
con cicatrici che superano ogni altra simile situazione
bruciature profonde, ripetute, fresche, persino... sì, persino decorate
che poi uno dall'esterno si fa chiaramente un'immagine incompleta, dell'inferno che metaforicamente brucia dentro e che possa anche minimamente spingere qualcuno a bruciarsi in superficie e di proposito
e la gente guarda, la gente spiffera, parla, nemmeno troppo sommessamente
e lei sente, lei sente e lo sa
e lo provoca in ogni modo non coprendo affatto, anzi, mostrando forte e chiaro ciò che è in grado di fare, di farsi
lei chiede aiuto, ma nessuno sa cosa fare e nessuno osa farlo
e così vorrei gridare, fermare questo silenzio prepotente ed essere più prepotente del resto
ma la paura, di spingere il coltello ardente ancora più a fondo, mi trattiene ... per quanto, non so ancora
capisco che bisogna anche farsi i cazzi propri... ma sti cazzi.
what's going on...
puoi provare a rompere il ghiaccio alla fine di una lezione... tipo "certo che era pesante oggi" e magari vedi la reazione... anche solo scambiare due chiacchiere...
ReplyDeleteproverò... non sarà facile :(
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